L'organico corrisponde a circa 1/3 dei nostri rifiuti prodotti quotidianamente ed è costituito dallo scarto dei prodotti di origine vegetale ed animale, cioè in gran parte quello che rimane nella preparazione o dopo la consumazione dei pasti quotidiani.Si definisce anche "umido" perché è composto prevalentemente di acqua; proprio per questo è facilmente recuperabile attraverso il compostaggio, un trattamento che trasforma il rifiuto ben separato in fertile terriccio, da impiegare poi in agricoltura e nel giardinaggio.
Scarti di cucina, alimenti deteriorati, fondi di caffè, filtri di tè, gusci d’uovo, gusci di molluschi, piccoli ossi, bucce di frutta e verdura, noccioli, tovaglioli di carta unti (es. scottex), piatti, bicchieri e sacchetti in bio plastica (compostabili), piccoli sfalci, piccole piante e fiori recisi.
Alimenti liquidi, mozziconi di sigaretta, lettiere per animali, grassi e oli, legno trattato o verniciato o in grosse pezzature, tappi di sughero, alimenti confezionati, qualsiasi rifiuto di natura non organica (pannolini, assorbenti, ecc.). Bisogna quindi evitare tutto ciò che non è biologico e compostabile, cioè predisposto per diventare compost.
Il vetro rappresenta circa l’8% dei rifiuti e tra i rifiuti il vetro è quello più conveniente da recuperare e riciclare. Interamente costituito da sostanze naturali, il vetro ha un’illimitata possibilità di riciclo, essendo uno dei pochi prodotti ad assoluta compatibilità ecologica.
Bottiglie, bicchieri, barattoli e vasi.
Piatti e tazzine in ceramica, lampadine ad incandescenza e a basso consumo, tubi al neon, specchi, contenitori in vetroceramica (tipo pirex) o ceramica, oggetti in cristallo, vetro accoppiato, vetro retinato, barattoli che abbiano contenuto prodotti chimici pericolosi (es. vernici, solventi, olio motore, benzina, trielina…).
La carta, il cartone ed il cartoncino corrispondono al 25% dei nostri rifiuti. È davvero uno spreco mandare in discarica questo materiale che è completamente riciclabile.Basta separarli accuratamente, in casa, a scuola e al lavoro, non gettandoli insieme ai rifiuti. Un semplice gesto quotidiano che consente il loro recupero, perché possano tornare ad essere nuova carta, cartone e cartoncino.
Giornali, riviste, libri, fotocopie e fogli vari, quaderni, carta da pacchi, cartoncini, sacchetti di carta, scatole di cartone per scarpe e alimenti (es. pasta, riso, sale, etc.), bicchieri in materiale cartaceo, vassoi di cartoncino, fustini dei detersivi, imballaggi di cartone, poliaccoppiati (es. tetrapak e cartoni per bevande in genere).
Copertine plastificate, carta plastificata, carta oleata o pergamena, carta carbone, carta da parati, carta da forno, carta chimica da fax o autocopiante, carta unta o sporca di alimenti o altre sostanze, cartoni con residui di colla, cartoni da pizza sporchi, salviette e fazzoletti sporchi
Di alluminio sono fatte la maggior parte delle lattine che contengono bevande. Di acciaio e di latta (banda stagnata) sono fatte le lattine ed i barattoli di tanti alimenti come: pelati, legumi, tonno, olio, eccetera.Ogni giorno si consumano grandi quantitativi di bibite, birre e bevande gassate oltre che fogli di alluminio per proteggere gli alimenti.Di plastica, in tutte le sue articolazioni chimiche, sono fatti la maggior parte degli imballaggi, a partire dalle bottiglie delle bevande alimentari fino ai flaconi dei detergenti, passando per una infinità di tipologie di contenitori.Essendo appunto molto usata per gli imballaggi, è uno dei principali componenti dei rifiuti solidi urbani, soprattutto in volume. E' dunque fondamentale riciclare quanto più possibile plastica e metallo.
Tutti gli imballaggi indicati con le sigle PE (polietilene), PP (polipropilene), PVC (cloruro di polivinile), PET (polietilentereftalato), PS (polistirene); bottiglie di acqua minerale e bibite; flaconi (es. detergenti, detersivi e cosmetici liquidi); vaschette per alimenti in plastica o polistirolo pellicole per imballaggi; contenitori per yogurt, vaschette per gelati, piatti e bicchieri di plastica monouso svuotati del contenuto; confezioni e sacchetti in plastica per alimenti; reti per frutta e verdura, cassette in plastica per frutta; film di imballaggio, blister e contenitori rigidi. Lattine per bevande, latte e lattine per olio, barattoli per conserve vegetali, vaschette per la cottura e la conservazione dei cibi, scatolame, vaschette e barattoli per il cibo per animali, bombolette spray vuote, foglio d’alluminio da cucina, scatole regalo in metallo per liquori e dolci, fusti e secchielli, tubetti per creme, pentole e caffettiere, posate, chiavi, lucchetti e catene, piccoli manufatti in metallo.
Oggetti costituiti da materiali compositi non separabili (poliaccoppiati tipo tetrapak, plasticametallo, plastica-legno, plastica-vetro, barattoli per colle-vernici-solventi…), oggetti che non hanno avuto funzione d’imballaggio (tappetini, arredi, giocattoli, posate di plastica, CD/DVD, borse/zainetti/valige, materiali in plastica rigida, complementi d’arredo e casalinghi, posaceneri, cestini portarifiuti, cartellette e portadocumenti, scarpe da ginnastica, ciabatte in plastica. Lampadine.
Effettuare una buona raccolta differenziata consiste nel ridurre al minimo la produzione di secco misto.
Materiali che non possono essere destinati alla raccolta differenziata dei rifiuti, ad esempio gomma, gommapiuma, ossi, cocci di ceramica, mozziconi di sigaretta, lettiere per animali, stracci, appendiabiti, legno trattato o verniciato, pannolini, assorbenti, garze, cerotti, posate di plastica, carta chimica o oleata o sporca, giocattoli non elettronici, filtri e sacchi per aspirapolvere, CD/DVD e relative custodie.
Tutto ciò che è riciclabile, tutti i rifiuti differenziabili, rifiuti pericolosi, rifiuti ingombranti, sostanze liquide, rifiuti derivanti da costruzioni e demolizioni (esempio inerti, calcinacci).
Per ingombranti si intendono soprattutto i componenti di arredo, come mobilio, vecchie poltrone, divani, reti dei letti, materassi.
RAEE è un acronimo che deriva da Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Fra questi vanno inclusi tutti i tipi di elettrodomestici, da quelli più grandi come frigoriferi, surgelatori, congelatori, televisori e monitor, computer, lavatrici, lavastoviglie, condizionatori d'aria, ad altri minori, come ferri da stiro, robot da cucina, ma anche impianti di illuminazione, playstation, macchine fotografiche, telecamere, ecc.
I farmaci scaduti sono presenti in ogni casa. Questi vanno accuratamente selezionati e conferiti nei contenitori dedicati presenti nei pressi di tutte le farmacie. E' bene, quando possibile, depositare solo i farmaci scaduti, non le scatole e le istruzioni che sono buona carta da riciclare.
Quando ti recherai ad acquistare pastiglie o sciroppi ricorda di portare i farmaci scaduti nell’apposito contenitore.
Le pile esauste, seppur prodotte in piccole quantità, vanno comunque conferite negli appositi contenitori dedicati. Sono assai inquinanti e non si possono riciclare, pertanto affinché non creino pericoli per l’ambiente e per gli esseri viventi devono essere raccolte separatamente conferendole nei contenitori dedicati e avviate ad opportuni sistemi di smaltimento.Se ti occorre una nuova pila, porta con te quella scarica e riponila nella colonnina che troverai presso il tuo negoziante di fiducia.Nel tempo è bene sostituire le vecchie batterie con quelle ricaricabili.
Alcuni oggetti e molti contenitori di prodotti di uso domestico o legati al “fai da te” riportano la sigla T (tossico) o F (infiammabile), e comunque i simboli teschio e fiamma che indicano la pericolosità del rifiuto: colle, solventi, vernici, alcool, smacchiatori, trielina, disotturanti, insetticidi, detergenti particolari, anticongelanti, oli minerali, cartucce di toner, lampade a fluorescenza, batterie di auto.Questi contenitori, anche se non sono riciclabili, devono essere raccolti separatamente a causa dell’alto potere inquinante delle sostanze contenute. Solo in questo modo si può garantire un processo di smaltimento corretto e adeguato alla loro nocività.
Gli oli esausti vanno distinti in vegetali e minerali. I primi vengono prodotti soprattutto in cucina; il suggerimento è di metterli di volta in volta in un flacone e, quando è pieno, conferirli presso le stazioni di raccolta dedicate distribuite sul territorio. Il secondo è quello usato per le macchine o le moto che invece va raccolto e conferito presso i centri di raccolta.
Gli indumenti usati, come vestiti, scarpe, borse, biancheria, coperte, tende, etc... devono essere conferiti negli appositi contenitori distribuiti sul territorio. Abiti ed accessori che vengono conferiti in questi contenitori sono destinati al recupero ed alla produzione di altri materiali tessili. Se dovete disfarvi di abiti ancora in buone condizioni (che possono essere ancora utilizzati) potete anche rivolgervi presso le associazioni di volontariato e presso la Caritas.